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MANTELLO BLU


Diluizione, (D)

I granuli di pigmento nei peli normali sono depositati regolarmente con l’accrescimento dello stesso, ad eccezione della base, dove la deposizione viene a mancare e come conseguenza il colore diviene meno intenso. Per esempio, i peli neri (eumelanina) sono intensamente neri alla punta, ma schiariscono leggermente ed infine diventano bluastri alla radice. L'effetto è dovuto alla minore quantità di granuli nei peli presenti alla loro base, vicino alla pelle. Lo stesso effetto è evidente per i peli gialli (feomelanina). Questi sono intensamente pigmentati alla punta ma schiariscono fino al crema verso le radici. Il colore che normalmente si presenta all'occhio, è quello della parte esterna del mantello (presente sulle punte dei peli) ed è dove le punte sono intensamente colorate. La regione più chiara al disotto delle punte forma il sottocolore (undercolour). Questo non è normalmente visibile, ma può essere messo in evidenza negli individui a pelo lungo o se il mantello è parzialmente toelettato. Il ‘blu’ delle varietà di colore blu è anch'esso dovuto ad una mancanza di granuli di pigmento, ma la scarsità è causata da un meccanismo differente. I granuli non sono depositati nei peli in una maniera regolare ma ad ‘intervalli’. Inoltre, i granuli possono essere disposti in blocchi (agglomerati). Il risultato è che sezioni dei peli possono presentarne più della quota normale mentre altre sezioni possono averne meno o niente. All’occhio umano, un mantello geneticamente nero composto di tali peli apparirà di un blu-ardesia, ‘slate blue’, ed un mantello giallo o rosso di un crema-panna. La disposizione anormale dei granuli può essere osservata al microscopio ad alto ingrandimento. La differenza di deposizione dei granuli di pigmento è dovuta al gene D per la deposizione normale, ed a d per la deposizione anormale. La designazione genetica dei due geni è D per pigmentazione densa e d per diluita, alludendo all'effetto presentato dal mantello all’ispezione ordinaria. Little e Robinson riportavano quattro colori fondamentali nei mammiferi, designati come nero, blu, cioccolato e lilla e tutti quanti venivano prodotti dalle combinazione dei geni B, brown, e D, dilution, congiuntamente a quella dei geni A, agouti, ed E, extension. Se apportiamo una piccola variazione (resa possibile dalle odierne conoscenze) alla loro teoria, sostituendo all’azione del gene As , quella del gene K, possiamo notare che essa tiene ed avremo nei cani tutti e quattro i colori con i fenotipi ed i genotipi disposti a lato.

Il  gene d influenza entrambi i pigmenti nero/marrone e gialli, quindi il blu e focato e lilla e focato dovrebbero essere descritti più correttamente come blu e crema e lilla e crema, rispettivamente. Comunque, la designazione ‘e focato’ può essere usata in un linguaggio formale per denotare il mantello focato (giallo/rosso), tenendo presente che il focato è diluito a crema con il blu ed il lilla. Il nero uniforme ed il nero e focato sono gli stessi colori già discussi in precedenza, eccetto per la presenza dei geni B e D nel genotipo. Ciò è necessario per indicare come differiscono i genotipi da quelli per il blu ed il cioccolato. Il gene d è presente in molte razze e tra queste una delle più famose è l’Alano. Il gene b è meno comune secondo Robinson, ma ciò che è più interessante, è che difficilmente entrambi i geni sono presentati da una razza. Una eccezione è quella del Weimaraner che li presenta ed ha genotipo A_bbddE_ ed assume una colorazione particolare che viene detta ‘grey ghost’ (che nella nostra lingua letteralmente si traduce in ‘fastasma grigio’).

Come ricorda Robinson, la maggior parte degli amatori hanno i loro termini preferiti per i vari colori dei mantelli. Quindi si ritrovano coloro che preferiscono fegato a cioccolato, altri preferiscono lilla al tortora, ecc.. Il Weimaraner viene descritto in modo sufficientemente appropriato come un grigio-argento, mentre lilla viene usato più comunemente in altre specie. Comunque, tra i genetisti il genotipo bbdd è descritto come lilla e quindi non sarebbe male usarlo anche in cinofilia. Il gene b agisce solo sul pigmento nero, quindi tutti i fenotipi giallo/rossi si comportano in maniera simile per ciò che implica il pigmento dei peli, ma la presenza del gene è rivelata da un cambiamento nel colore della pelle e dell'iride. Il gene d diluisce il colore del mantello giallo/rosso ad un crema pallido, ma con un piccolo cambiamento di colore della pelle e/o dell'iride. 

 

Fonte: Elementi Di Genetica Del Cane - Roberto Leotta


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